Algeria 2011

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 PREMESSA

Qui le foto di questo viaggio ed altre foto dei precedenti viaggi

 

Anche questo diario, come tutti i precedenti, è stato scritto da mia moglie Anna, che diligentemente ha preso nota giorno per giorno delle varie tappe ed aneddoti.

Erano più di vent’anni che non mettevamo piede in Algeria e ci era venuta una gran voglia di tornarci. Il ”mio viaggio” programmato l’anno scorso e fortemente voluto, era purtroppo saltato a causa di un banale incidente, frattura della rotula.

Finalmente c’è la possibilità di partire: una ventina di giorni nell’ERG OCCIDENTALE e nell’ERG CHECH. Un’occasione da prendere al volo anche perché in questo periodo sono rimasti gli ultimi luoghi desertici da visitare con una certa tranquillità e soltanto un’agenzia ha i permessi, la TAKROM, con sede ad Adrar.

Accettiamo volentieri l’invito del nostro amico Marco e così eccoci pronti a partire con il nuovo mezzo un TOYOTA 78 che ha sostituito il DEFENDER 110 ormai diventato troppo spartano per dei “vecchietti” come noi.

Questo viaggio sarebbe servito anche come prova generale in vista di quello che abbiamo in animo di fare a fine 2011.

Subito una considerazione; a mio giudizio chi ha già visitato il sud dell’Algeria resterà un pochino deluso da questi deserti e soprattutto dal GRAND ERG OCCIDENTALE:  non ci sono panorami mozzafiato, forse perché mancano le rocce, i pinnacoli ecc. e neanche incisioni o pitture rupestri, c’è sabbia questo sì e anche qualche bella duna degna di rispetto

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 nonché paleosuoli, ma ci sono anche tanti, tanti plateau piuttosto monotoni.  viaggio in Algeria

 Insomma per farla breve io non ci ritornerei, mentre al Sud, se si potesse, anche domani.

Altra considerazione: i bambini. A essere sincera temevo che avremmo avuto a causa loro qualche problemino di vario genere tipo tempi allungati per via della stanchezza, capricci ecc. Niente di tutto ciò. I bambini si sono comportati benissimo, anche in situazioni piuttosto delicate e non hanno creato mai il benché minimo problema grazie anche all’educazione data loro dai genitori e dagli stratagemmi usati per interessarli e tenerli buoni.

 Terza e ultima considerazione: il gruppo. Devo fare i complimenti al gruppo. Un viaggio di circa venti giorni, lo dico per mia esperienza personale, mette a dura prova se stessi e gli altri per via dei disagi dell’ambiente, della fatica della guida e della forzata convivenza. In questo caso poi è subentrato un altro elemento destabilizzante e cioè la tensione nervosa per la situazione che si era creata in Tunisia al rientro. Ebbene il gruppo ha retto. Nessuno ha perso la testa e nessuno si è messo in cattedra per contestare gli altri. Le decisioni sono state prese dopo che ognuno aveva espresso il proprio punto di vista.

Qualche dato:

 GRUPPO formato da 4 vetture (due Toyota 78 e due Toyota 95) + macchina guida (Toyota 105) per un totale di 8 adulti + 5 bambini di 3 – 4 – 6 -7 -13 anni.

Algeria 2011

 SPESE:  378 €  GASOLIO  di cui 240 in Italia.

                  564 €  PERNOTTAMENTI e RISTORANTI                    

                  870 €  NAVE  (750 biglietto nave A/R, 360 biglietto nave R, 110 cabina nave R, -350 rimborso biglietto nave R)                                                                         

               1129 €  AGENZIA VIAGGI + ASSICURAZIONE

                 640 €  VARIE (Acquisti, mance, visti 170 euro, ecc.)

               3581 €  totale

 DURATA E KM. PERCORSI: Il viaggio è stato effettuato dal 29 dicembre 2010 al 17 gennaio 2011 per un totale di 6129 km (tenuto conto dell’8% in più per via dello scarto contachilometri dovuto alle gomme 295/85 R 16) con una media di 6,57 km /l di cui 621 nel Grand Erg Occidentale e 828 nell’Erg Chech. Qui le tracce del viaggio

29-30 DICEMBRE 2010 (532 KM)

Navigazione tranquillissima e arrivo al porto di Tunisi alle 18. Sbarchiamo verso le 20. Pratiche doganali abbastanza veloci. Imbocchiamo l’autostrada per Hammamet che è ormai piuttosto tardi. Usciamo a Enfida e prendiamo la direzione per Kairouan e poi per Gafsa. Nei pressi di Nefta ci si ferma per dormire. Sono le 3 passate e fa molto freddo, ma lo scopo era di portarci il più vicino possibile alla frontiera algerina.

31 DICEMBRE 2010 (570 KM)

Partenza ore 8. Prima dell’uscita tunisina veniamo fermati da un posto di blocco: i militari ci chiedono i passaporti e dove siamo diretti. Lasciamo loro una fiche e venuti a conoscenza della nostra destinazione, ci danno via libera con un cordiale arrivederci. Il passaggio della frontiera tunisina è rapidissimo. Non così per quella algerina, comunque in tempi accettabili. Siamo gli unici turisti in entrata. Conosciamo il fratello del capo dell’agenzia algerina a cui ci siamo appoggiati che ci da una mano per il disbrigo delle pratiche doganali.  A mezzogiorno si riesce a partire. Dopo la sosta pranzo in un ristorantino di Touggourt (sono ormai le 15,30) si prosegue per Ghardaia passando però a nord di Ouargla considerata pericolosa. Arriviamo piuttosto stanchi in città (sono ormai le otto di sera) e prendiamo una camera all’Hotel EL DJANOUB, molto grande e piuttosto anonimo. A mezzanotte festeggiamo la fine dell’anno nella stanza di Simona e Davide con panettone, prosecco e …… intrugli vari.

1 GENNAIO.2011

Dopo colazione si decide di trasferirci nel campeggio “La maison traditionnelle”, di atmosfera e con una buona cucina. In tarda mattinata visitiamo il souk e la grande piazza. Enrico ed io su suggerimento di Marco andiamo a comprare tappeti da un mozambita che ha proprio lì il suo negozietto e dopo le rituali contrattazioni ne acquistiamo ben cinque.

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Nel pomeriggio visitiamo con una guida mozambita BENI ISGUEN, la pia, una delle cinque cittadelle da cui è formata Ghardaia.

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La sera cena in campeggio, dove ci raggiunge Barka, il capo dell’agenzia algerina, un omone molto simpatico e professionale.

2 GENNAIO 2011 (226 KM)

Nella mattinata torniamo in città per fare rifornimento di gasolio e di viveri. Prima di lasciare il campeggio, al cui proprietario affidiamo i nostri tappeti che recupereremo al ritorno, approfondiamo la conoscenza con Barka. La mia impressione è di un professionista serio che sa il fatto suo e sa trattare con i turisti. Gli proponiamo il pagamento del 50% subito e il restante alla fine del viaggio, ci dice che vuol essere pagato dopo la fine del viaggio e solo se saremo soddisfatti e ci mette a disposizione un Toyota 105 abbastanza in ordine e con gomme nuove, una guida e due chauffeur. Dopo i convenevoli di rito, finalmente si parte (è quasi mezzogiorno): destinazione Grand Erg Occidentale.

Prendiamo la strada asfaltata che va verso Metilili e poi Brezina. Alle sedici imbocchiamo la pista che ci porterà nel tanto agognato deserto. Facciamo campo verso le 18 in mezzo alle dune. Notte tranquilla…….. fa molto freddo.

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3 GENNAIO 2011 (134 KM)

Partenza ore 9.  Ed eccoci finalmente in mezzo alle dune dell’Erg Anagueur. Bisogna sgonfiare altrimenti si rischia l’insabbiamento, cosa che puntualmente accade. Enrico affronta la sua prima duna e non avendo ancora dimestichezza con il mezzo restiamo appesi.  Marco a sua volta ha la prima occasione per collaudare il nuovo verricello. Bella invenzione questo verricello: fa risparmiare tempo e fatica! 

Incontriamo nei pressi di un pozzo un gruppo di nomadi con i loro dromedari.

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Scambiamo due parole: uno di loro ha le dita tutte tagliate e Giorgio gli regala un paio di guanti.

Dopo la sosta pranzo piuttosto lunga (le nostre soste pranzo saranno sempre così, vuoi perché è il momento più caldo della giornata, vuoi perché i bimbi possono giocare sulla sabbia e sfogare così la loro vivacità) si riparte dopo aver gonfiato gli pneumatici giacché i tratti di sabbia molle sono finiti. Plateaux a perdita d’occhio, oued Seggeur, poi ancora plateaux, ma che monotonia!……Ci pensa Davide a movimentare la scena. Dopo aver superato una salita piuttosto ripida comunica via CB di perdere olio dalla scatola guida. Si fa campo verso le 18 al riparo di piccole dune. Notte ancora molto fredda.

4 GENNAIO 2011 (96 KM)

Partenza ore 9.  La sveglia per noi è sempre alle sette.  

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A quell’ora è ancora molto buio ed è sempre con molta fatica che lascio il tepore della mia tenda per preparare caffè e colazione, rischiando il congelamento delle mani!!!! Oggi facciamo scorpacciata di dune e di passaggini alquanto impegnativi,

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a seguito dei quali noi pieghiamo la pedana laterale sinistra e Giorgio rompe l’ammortizzatore. Approfittiamo della sosta pranzo per sostituirlo mentre Davide si rende conto che la pompa del travaso carburante non funziona più.

Nel pomeriggio ancora plateaux e poi attacchiamo una falesia, dove Simona e Nicoletta si cimentano con successo nella guida in fuoristrada. Campo tra le dune verso le 17,45. Oggi di km ne abbiamo fatti davvero pochini per via della difficoltà del percorso, ma va bene anche così e poi siamo stati ampiamente ricompensati dalla cena preparata dallo staff: soup de tagella. Molto, molto buona.

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Inoltre ci ha dato l’occasione per conoscere un pochino meglio le nostre guide.  E’ importante instaurare un rapporto cordiale con loro e non tenerle a distanza.

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Anche se oggi con i mezzi tecnologici a disposizione saremmo tutti in grado di viaggiare in piena autonomia, io sono dell’idea che da una guida c’è sempre qualcosa da imparare, ovviamente con le dovute eccezioni, ecco perchè è importante scegliere l’agenzia giusta magari seguendo le indicazioni di amici che l’hanno già sperimentata.

5 GENNAIO 2011 (166 KM)

Partenza ore 9.  Anche oggi la nostra dose quotidiana di dune. Passaggi impegnativi:

 DSC_0029.jpg Enrico inserisce i blocchi dei differenziali, siamo a circa metà strada tra l’oued EL GARBI e l’oued El NAMOUS.  Dopo la sosta pranzo costeggiamo l’erg su terreno duro con passaggi molli, successivamente l’ennesimo plateau. Intanto il sole scende all’orizzonte e non si vede più un tubo……Alle 18,20 campo tra le dune. Si festeggia il compleanno di Nicoletta con panettone e spumante!!!!

6 GENNAIO 2011 (266 KM)

Oggi è il giorno della befana e i bambini aprono le calze e scoprono i loro regalini. Siamo nel deserto ma le tradizioni vanno rispettate!!!!

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Partenza ore 8,30. Percorriamo l’oued NAMOUS per una buona mezz’oretta, il terreno è umido poi si attacca l’erg ma purtroppo quello che doveva essere il tratto più impegnativo dell’intero viaggio si rivela piuttosto un’autostrada o quasi. Le dune sono state spianate dai cingolati. E non posso fare a meno di pensare che neanche il deserto è stato risparmiato dall’assalto della civiltà anche se per utili motivi. Infatti, scopriamo l’esistenza nei paraggi di una stazione petrolifera. Decidiamo di abbandonare il più presto possibile la zona e di raggiungere velocemente l’oasi di Timimoun. Dopo la sosta pranzo, per non voler stare troppo sulla pista tracciata dai bulldozer, facciamo varie deviazioni con il risultato che noi e la guida perdiamo il resto del gruppo ma grazie alla segnalazione tramite CB delle nostre coordinate riusciamo a ricompattarci. Arrivo al campeggio di Timimoun “Rose de sables” alle 19,20. Ottima la cena: chorba e pollo con patate. Personale efficiente. Acqua calda. Pulito. Da consigliare.

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 7 GENNAIO 2011 (73 KM)

Partenza ore 10. Giro della sebka, una depressione disseminata qua e la da rovine di ksar, molto suggestiva.

 Nel pomeriggio si visita l’oasi di Timimoun, molto bella, soprannominata l’oasi rossa per via del colore dei suoi edifici.

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 Acquisti di souvenir vari e rifornimento di carburante. Rientro in campeggio alle ore 19 circa. Anche questa sera la cena è ottima: chorba e carne con verdure.

8 GENNAIO 2011 (270 KM)

Partenza ore 8,30. Conosciamo la nuova guida che ci accompagnerà nell’Erg Chech, si chiama Sidi. Su asfalto da Timimoun a Charouine. Poi svolta a destra per Tamarine. Strada asfaltata con buche in mezzo al Grand Erg. Ogni tanto si vedono palmeti e villaggetti. Sempre su asfalto si raggiunge un bivio che a nord va a Bechar e a sud verso Adrar. Noi svoltiamo a destra e subito dopo, a sinistra imbocchiamo la pista. Sono circa le 11 e quasi subito sgonfiamo. Eccoci nell’Erg RAOUI. Finalmente il paesaggio diventa quello che io ho in mente dall’inizio di questo viaggio: cordoni di dune che s’intersecano creando intrecci di linee curve.

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 Sosta pranzo e nel pomeriggio scollinamento da un gassi all’altro fino ad avvicinarsi ad una montagna: DJEBEL EL AHMAR. Campo verso le 17. Ci divertiamo a salire in cima a una duna….finalmente il deserto che io amo!!!!!!DSC_3433.jpg

 

9 GENNAIO 2011 (211 KM)

Dopo aver superato il Djebel lo si costeggia per un bel tratto direzione nord-ovest.

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Arriviamo al DRAA EL KELBA e su un pistone che va a Tabelbala incontriamo una fila di camion lentissimi che trasportano container ad uso abitazione. Puntiamo in direzione sud-ovest ed entriamo nell’ERG IGUIDI. Poco prima della sosta pranzo nello scendere in una specie di catino con una notevole pendenza laterale, al limite del ribaltamento, mi prendo grossissimo spavento!!!! Ricordo di aver ringraziato la buona sorte perché in macchina tutto era contenuto nei vari gavoni e non c’era nulla di potenzialmente pericoloso in giro. Nel pomeriggio troviamo un bel paleosuolo con macine, pestelli e conchigliette.

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Verso le 16 arrivo alla grande duna. Sosta e foto di rito.   DSC_3426.jpg

 

Campo tra le dune verso le17,30.

10 GENNAIO 2011 (133 KM)

Partenza ore 9. Dopo aver scavalcato due cordoni di dune arriviamo al fortino BORDI FLY SAINTE MARIE che segna il confine fra l’ERG IGUIDI e l’ERG CHECH e rappresenta l’obiettivo del nostro viaggio.

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Si tratta di una costruzione a pianta quadrata con due torri angolari. Sono circa le 11. Visitiamo il forte e facciamo le foto di rito……qualcuno potrebbe anche dubitare che ci siamo arrivati!!!!! Pranziamo vicino alle uniche due palme rimaste e festeggiamo con champagne.

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 Gli uomini fanno anche una specie di doccia usando l’acqua del vicino pozzo

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mentre nel frattempo la guida cambia la camera d’aria di una gomma. Avendo il cerchio scomponibile, mi dice Enrico, questo non è assolutamente un problema.  Puntiamo di nuovo verso sud per una trentina di km. Arriviamo a una bellissima acacia verde e poi puntiamo verso est. Vediamo tante belle macine ma le lasciamo in loco perché stanno meglio dove sono. Campo tra le dune.

 11 GENNAIO 2011 (242 KM)

Partenza ore 9. L’erg Chech si caratterizza per il passaggio da un gassi all’altro. Si tratta di corridoi tra i cordoni di dune che possono essere larghi anche diversi chilometri, ma in genere il passaggio da un cordone all’altro non presenta particolari difficoltà. Giorgio affronta una duna a forte velocità ed io mi prendo il secondo grosso spavento del viaggio. Per fortuna non succede niente. Successivamente affrontiamo nuovi passaggi tra le dune. Siamo nel TIRENT EL BAGRA.

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Al solito sosta pranzo piuttosto lunga. Nel pomeriggio Giorgio ci avvisa di aver iniziato la riserva, anche Davide è più o meno nella stessa situazione. Per fortuna sia noi che Marco abbiamo gasolio in abbondanza. Dopo aver visto HASSI INIFEG facciamo campo, Giorgio e Davide succhiano gasolio dalla macchina di Enrico e riempiono due taniche da 25 litri. Io ne approfitto per dare la scalata a una bella duna e raggiungere Betty con le bambine. Una considerazione sulla nostra guida: molto professionale questo sì ma poco socievole. Non ci ha mai offerto il the e neanche la cena, anzi ci ha chiesto in prestito una pentola per cucinare!!!!! In compenso aveva il gps, anche se sembrava piuttosto incerto sul suo uso tanto che ha chiesto aiuto a Marco.

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Era piuttosto interessato ai wp dei pozzi. Finora non avevo mai visto una guida utilizzare GPS e cartine ma i tempi cambiano e la tecnologia ha contagiato anche loro!!!!

12 GENNAIO 2011 (302 KM)

Si parte come sempre alle 9. Nel superamento di una duna rimaniamo appesi. Questa è l’occasione per provare finalmente il nostro verricello. Enrico si aggancia a Davide e così usciamo dall’empasse. Percorriamo la sebka di Inifeg dapprima molle poi dura. Diversi passaggi su sabbia finché verso le 12 si arriva a un pistone che va verso l’asfalto. Si decide di non uscire ad Adrar perché Sidi, che ha sentito Barka al telefono, ci dice essere pericolosa: rompono i vetri delle macchine dei turisti con lo scopo di derubarli. Ci fermiamo nella palmerie di un paesino a nord di Adrar per il pranzo e poi dopo qualche chilometro eccoci sull’asfalto nei pressi di un bivio: a destra per Adrar, a sinistra per Béchar. Svoltiamo a sinistra mentre io faccio un rapido calcolo dei km reali di deserto che abbiamo percorso: 828 km. A Oufrane facciamo rifornimento di gasolio: 214 litri per un totale dall’ultimo rifornimento di 1088 km. Arriviamo a Timimoun verso le18. Andiamo nello stesso campeggio dell’andata ”Rose des sables” immerso in un bel palmeto e come al solito mangiamo molto bene: insalata di cetrioli, cous cous con carne e verdure. Enrico recupera i tappeti lasciati all’andata. Oggi per la prima volta siamo venuti a conoscenza dei disordini scoppiati in Tunisia. Barka ci ha raggiunto al campeggio. Lo saldiamo e nel frattempo ci informa sulla situazione sia algerina che tunisina.

13 GENNAIO 2011 (639 KM)

Lasciamo il campeggio verso le 9,30. A Timimoun visitiamo l’interno del museo.

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Lo ricordavo perfettamente, nonostante fossero passati più di vent’anni, quando era ancora un albergo di charme.

DSC_3571.jpg Chiamarlo museo mi sembra improprio giacché non contiene nessun tipo di reperto, ciò che invece colpisce al suo interno è soprattutto l’architettura, le pareti istoriate e il loro colore rosso….. la luce fioca che filtra dal soffitto attraverso bottiglie di vetro. E’ giunto il momento di partire, oggi ci aspettano parecchi chilometri di asfalto.  Raggiungiamo El Golea per la sosta pranzo in un ristorante e poi Ghardaia. Sono ormai le 18 ma si decide di fare comunque un giro in centro per gli ultimi acquisti. Data l’ora c’è un solo negozietto aperto. Dopo aver scelto un bel numero di tappeti e souvenir vari, il negoziante pensa bene di aggiungere uno zero al prezzo di ciascun manufatto così un tappeto da 35 euro verrebbe a costare 350 euro. Lasciamo tutto lì…non ci piace essere presi in giro e così si torna in campeggio, dove consumiamo una cena non molto buona a base di soup, insalata e pollo con verdure seduti praticamente a terra. Non molto comodo….per la verità. La giornata è trascorsa senza che ci fosse sentore di pericolo da qualche parte: sia Timimoun, sia Ghardaia ci sono sembrate tranquille. Niente scorta, i soliti barrage ma le notizie che arrivano tramite il satellitare di Marco non sono per nulla tranquillizzanti!!!

 14 GENNAIO 2011 (522 KM)

Io resto al campeggio con Giorgio e Nicoletta mentre gli altri vanno a Ghardaia per vedere se si riesce a comprare qualche tappeto.

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Naturalmente Enrico ne approfitta per andare con loro e così senza la mia presenza riesce a comprarne degli altri. Finalmente verso le 10 si parte.  Ad un certo punto notiamo ai lati della strada un camion bianco e blu. Siccome ci sembrava avesse bisogno di aiuto noi e Marco torniamo indietro.  Si tratta di un giornalista tedesco che parla molto bene l’italiano. Si rallegra del fatto che ci siano ancora persone che si preoccupano del prossimo e ci dice che da li inizia una pista che porta ad una sorgente di acqua calda dove è possibile fare il bagno. Facciamo wp e salutiamo.  Dopo la sosta pranzo mentre percorriamo la strada che va a Touggourt mi prendo l’ennesimo spavento. Marco, che ci precede, mentre sta sorpassando un camion rischia di ricevere sul parabrezza un pezzo di ferro che è volato via dalla ribalta che si è improvvisamente abbassata. Con prontezza di riflessi sterza a destra e riesce a mantenere il mezzo in strada.  Per fortuna le bambine non si sono spaventate!!!!

Mano mano che ci avviciniamo alla frontiera cresce la preoccupazione sul nostro destino: non si sa se la nave c’è, se parte. Arrivano notizie che lo spazio aereo e quello navale sono stati chiusi e che vige il coprifuoco dalle 17 alle 7 di mattina. Ci sono state manifestazioni contro il Presidente che è scappato. Ci sono stati morti Quando giungiamo alla dogana algerina sono circa le 19. Il disbrigo delle pratiche richiede un’ora e mezzo circa, siamo gli unici turisti. Gli algerini ci consigliano di chiedere ai tunisini una scorta armata per arrivare al porto. Intanto percorriamo la terra di nessuno e poi eccoci alla dogana tunisina: mitra spianati ma niente di cui preoccuparsi. Non ci fanno entrare perché vige il coprifuoco, così dormiamo lì. Non ci resta che incrociare le dita, intanto ci tiriamo su il morale con una buona bottiglia di vino rosso, l’ultima!!!!

 15 GENNAIO 2011 (606 KM)

Stamattina la sveglia è molto presto: ore 6,30. Il passaggio di frontiera è rapido. Abbiamo conferma che il porto è chiuso e la nostra nave non c’è.  Si decide di andare a Tozeur all’Hotel “Ksar Rouge” che Marco conosce, situato nel quartiere turistico e dotato di parcheggio interno in modo da non dare nell’occhio. Verso le 11 prendiamo una decisione concorde, quella di lasciare quel posto sicuro per tentare di raggiungere Hammamet e portarci quindi nelle vicinanze del porto di Tunisi, avendo anche saputo dalla GNV di Genova che la nostra nave era pronta a salpare. Comincia l’avventura!!!!!! Facciamo una strada diversa dall’andata, da Tozeur a Kebili, attraversando il CHOTT EL DJERID.  Spettacolo stupendo: la superficie del lago è di un biancore accecante. Ai lati della strada in alcuni tratti è presente ancora l’acqua, qua e la mucchietti di sale di forma conica. Non tutte le disgrazie vengono per nuocere penso io. A Kebili primo impatto con la realtà del paese: assembramento con presenza dell’esercito. Successivamente percorriamo una strada a nord del Djebel Tabaga fino a Gabes. Per evitare l’entrata in città facciamola circonvallazione e vediamo carri armati e camion militari. A Skhira uomini con bastoni formano assembramenti. Noi rallentiamo facendo trenino e loro ci lasciano passare e salutano. Evidentemente con ce l’hanno con i turisti….. Litoranea fino a Sfax e poi autostrada per Hammamet. Continuiamo a vedere assembramenti, passiamo in mezzo alla folla, le persone comunque non hanno armi ma solo bastoni…. Ci catapultiamo all’Hotel Belisaire. Cena a buffet. Dopo il collegamento ad Internet, a notte fonda, si decide che l’indomani Marco e Giorgio accompagneranno all’aeroporto il gruppo delle mogli e dei figli (Alitalia ha messo a disposizione due voli Tunisi Roma) mentre io, Enrico e Davide li avremmo raggiunti con comodo o all’aeroporto o al porto per poi fare il punto della situazione.

16 GENNAIO 2011 (83 KM)

Mentre stiamo accingendoci a fare colazione arriva Marco di corsa. Ha saputo da un amico del forum, a cui saremo eternamente riconoscenti, che c’è una nave in porto che parte alle 11. Bisogna ASSOLUTAMENTE PRENDERLA. Riesco a trangugiare una tazza di caffelatte e qualche brioscina, Enrico niente di niente. Percorriamo i km che ci separano dalla Goulette a manetta e riusciamo a entrare in porto. Un elicottero vola sopra le nostre teste e i militari presidiano la zona Subito gli uomini vanno a mettersi in fila per acquistare i biglietti mentre le donne restano a guardia delle macchine al di qua della sbarra di accesso. Passano le ore e gli uomini non arrivano. Siamo rimasti praticamente gli ultimi: Quelli alla sbarra ci dicono che pazienteranno ancora cinque minuti e poi non si potrà più entrare. Intanto vedo una nave partire, ma non quella della MINOAN LINES. Finalmente alle 15 arrivano di corsa, trafelati. Evviva, ci imbarchiamo sulla OLIMPIA PALACE che parte alle16 per Salerno con scalo a Palermo. La nave è mezza vuota….meno male, così possiamo prendere una bella cabina assai confortevole.

 17-18 GENNAIO 2011 (882 KM)

Sbarchiamo a Salerno verso le 12. C’è un bel sole a darci il benvenuto in terra italiana. Bisogna assolutamente festeggiare lo scampato pericolo. E allora tutti insieme al ristorante!!!!! Mangiamo benissimo, dopo tanti giorni di cucina straniera, finalmente ci gustiamo una buona mozzarella di bufala e un bel piatto di paccheri ai frutti di mare. Da “Pinocchio” sul lungomare di Salerno. E’ arrivato il momento dei saluti, mi assale un po’ di commozione ma poi penso….. al prossimo viaggio e passa la paura!!!!!! All’una di notte varchiamo la soglia di casa. E’ bello anche ritornare…. e poi domani recupererò il mio cagnolino.

 

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